Fallimento + morte

Divenne insofferente nei confronti della città, poiché i Romani ebbero nei suoi confronti una "familiarità licenziosa". Il popolo romano si aspettava che Diocleziano recitasse la parte di un sovrano democratico, non monarchico. Il 20 dicembre del 303, Diocleziano decise di allontanarsi dalla capitale, deluso. Diocleziano organizzò il ritiro dalla vita politica suo e di Massimiano, abdicando in favore dei due cesari. Massimiano, secondo questi racconti, giurò di tener fede a quanto auspicato dall'Augusto Giovio. Diocleziano trascorse gli ultimi anni della sua esistenza nei giardini del suo palazzo. Vide il sistema tetrarchico fallire.

Qualche mese dopo l'inizio del 313, morirà e più tardi verrà sepolto in un apposito mausoleo nel suo palazzo di Spalato, venendo divinizzato ufficialmente con l'apoteosi e un culto imperiale a lui dedicato.

Dopo la sua abdicazione, Diocleziano si dedicò alla coltivazione della sua villa, dimostrando un interesse per la vita rurale e per la natura.  

Passioni

 La sua morte è generalmente attribuita ad un'età avanzata, ma alcune fonti suggeriscono che la sua morte potrebbe essere stata più precoce. 

Ipotesi

  A differenza della morte di Numeriano, suo collega imperatore, che fu ucciso (probabilmente assassinato) durante un viaggio di ritorno da una campagna militare in Persia, Diocleziano morì in modo pacifico nel suo ritiro a Salona.

Differenze con Numeriano

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