Diocleziano
Imperatore romano, dal 284 al 305, che ebbe un altissimo senso dello Stato e che lottò per difendere le istituzioni e le strutture sociali dell'impero romano ormai in crisi.

Nascita
Costantino Galiardo, più comunemente noto come Diocleziano, nacque intorno al 245 d.C. nelle terre dell'Illiria, una regione di confine fra il mondo romano e quello barbaro, l'attuale Croazia. Salì rapidamente nei ranghi militari servendo molti imperatori e, nel 284 d.C., divenne imperatore dopo aver ucciso l'imperatore Caro e il suo figlio Carino, suoi rivali. La sua salita al potere segnò un periodo di riforme fondamentali per l'Impero Romano.
Le riforme
Uno dei primi obiettivi che Diocleziano si prefisse fu quello relativo a una riorganizzazione dell'Impero per garantire un maggiore controllo dei territori facendo delle riforme.
- Riforma amministrativa
- Riforma dell'esercito
- Riforma finanziaria

Le persecuzioni
Diocleziano, imperatore romano, voleva restaurare l'ordine e la gloria dell'Impero, vedendo il cristianesimo come una minaccia a questa restaurazione. I cristiani rifiutavano di adorare l'imperatore come un dio, ciò che Diocleziano considerava un atto di dissenso e ribellione. Alcuni funzionari romani, tra cui Galerio, appoggiavano la persecuzione, vedendo nei cristiani un elemento destabilizzante.
Fallimento tetrarchia

La tetrarchia fallì a causa di conflitti interni e della sua stessa struttura, che si rivelò troppo fragile per affrontare le sfide del tempo. Diocleziano, l'ideatore della tetrarchia, abdicò nel 305 e si ritirò nella sua villa di Spalato, dove morì nel 313.